La scatola

La scatola dei ricordi è quella scatola che di norma sta chiusa in qualche posto lontano, in un ripiano nascosto, dentro un armadio chiuso, ma che spunta fuori quando pulisci, quando decidi di riordinare, quando traslochi. Dentro ci sono in media, non una, non due, ma diciamo almeno tre vite passate. E spuntano fuori degli… Continua a leggere La scatola

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Carta velina

– È un regalo o è per lei? – No, è per me.  – Sa, è per sapere che confezione fare.    La signora indossa uno spolverino sopra gli abiti, sul taschino appuntata una targhetta di plastica con sopra inciso il nome del negozio. Lei è piccola, con la schiena curva e i capelli bianchi… Continua a leggere Carta velina

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Dormi sepolto in un campo di grano

Così come vi siete fronteggiati in vita, gli uni di fronte agli altri, nelle trincee, sulle montagne, al freddo, in mezzo alle neve e al fango, circondati da filo spinato e paura, adesso anche da morti siete di nuovo gli uni di fronte agli altri. Non più trincee e filo spinato, ma un viale alberato… Continua a leggere Dormi sepolto in un campo di grano

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3 anni dopo

Chi l’avrebbe immaginato che 3 anni dopo sarei stato ancora qua: con un’altra prospettiva, un panorama differente, tante cose belle, una camera più grande, qualche ansia da superare, una connessione internet nuova fiammante (finalmente), l’attesa per un altro primo giorno di scuola.

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Ora viene il bello

Ho discusso oggi la mia tesi, in mezz’ora il risultato degli ultimi mesi. Tra quindici giorni con la mia proclamazione si chiuderà definitivamente la mia carriera da studente, si chiuderanno questi due anni e mezzo a Trento. Intanto, inizio a festeggiare.

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Anche i treni premono snooze

O anche cronaca di un ritardo ferroviario di cui ero solo spettatore. Ore 05:00 – Il treno regionale 2251 di trenitalia doveva partire da Bolzano, io secondo la mia tabella di marcia dovevo essere già sveglio da un po' e pronto a uscire dopo pochi minuti per accompagnare Valentina in stazione. Ore 05:11 – Non… Continua a leggere Anche i treni premono snooze

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baby we’ll never go back

Il cappuccio della giacca alzato per ripararmi dal vento, le cuffie nelle orecchie, qualche goccia di pioggia e un freddo pungente. Quel maledetto semaforo pedonale è rosso, sempre, soprattutto la mattina quando sono in ritardo. Non ho mai capito come funzionino i tempi dei semafori: ci sono volte che è subito verde e altre che… Continua a leggere baby we’ll never go back

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