Questo post nasce per spiegare un po' i motivi della mia candidatura per la redazione di Kilombo.
Già altre volte mi sono candidato, ma mi è sembrato giusto candidarmi nuovamente, sopratutto dopo tutta la polemica avvenuta per l'appello sul futuro di kilombo, appello che continuo a sottoscrivere in pieno anche dopo oltre un mese. Dopo l'appello almeno, si è sviluppato un dibattito, alle volte in toni anche troppo duri, che ha fatto confrontare molti kilombisti sul futuro di Kilombo.
Io, continuo a pensare nella necessità di Kilombo, perchè è un esperienza, per quello che conosco, unica nel suo genere, penso anche però che non si possa continuare nell'immobilismo, ed auspico che si arrivi presto a far partire Kilombo Slow, dopo un dialogo ed un confronto, che porti anche delle modifiche alla carta, quello vedremo.
L'altro punto che mi sta a cuore è l'associazione, perchè veder buttare al vento l'impegno di mesi, per scazzi assurdi, che hanno fatto allontanare persone splendide che fino a quel momento avevo moltissimo tempo ed impegno per Kilombo, non mi va! Penso anzi, che è necessario quanto prima costruire l'associazione.
Poi, vorrei proprio riuscissimo ad organizzare un incontro dei kilombisti, per conoscersi, stare insieme qualche ora e discutere.
Per quel che riguarde le elezioni della redazione, fate vobis, sappiate che io ci sono, che credo nel progetto e che spero di aiutare a far crescere Kilombo.
ti chiedo scusa se approfitto di questo tuo spazio x mettere in evidenza le mie perplessità sul futuro d Kilombo.
http://brigantepartigiano.splinder.com/, ritengo che uno dei limiti di Kilombo risieda nel fatto che non sono previsti meccanismi procedurali x arrivare a decisioni democraticamente espressi.
In ordine a KilomboSlow, personalmente sono stato critico sulla scelta di un comitato editoriale formato sulla base di una lista di volontari, semplicemente pexchè ritenevo quella scelta come espressione di una ristretta cerchia di amici che non si ponevano il problema di coinvolgere l’insieme del collettivo, perdipiù anzi precluso ai barricadieri: già questa scelta precludeva ogni possibilità di confronto nel momento stesso in cui s’invicava la necessità di avviare l’esperienza di KS come momento di maggior dialogo e confronto di tesi diverse presenti tra i Kilombisti.
Come non bastasse, a seguito dell’iniziativa di Ladytux sono state raccolte le necessarie firme x avere un comitato editoriale eletto, però queste elezioni ad oggi non sono state convocate perchè la richiesta non è formulata come emendamento alla Carta: ma cosa c’entra la Carta di kilombo col KS, almeno nei termini in cui l’istituzione di KS non è in questa previsto, ma è “nato” come ulteriore attività aggiuntiva di Kilombo.org, semmai un’altro difetto della Carta sta nel non prevedere come saranno regolate le attività che si vogliono intraprendere, a cominciare da KS e la stessa Associazione.
Ciò detto, ritengo necessario che la nuova redazione convochi un’assemblea straodinaria x dare un seguito alle numerose discussioni che fin’ora hanno avuto il sapore di inutili e defatiganti scazzi.
Aggiungo una nota dettata dal pessimismo della realtà ma animata dall’ottimismo della volontà, spero che Kilombo possa diventare un luogo di confronto che sappia superare l’iniziale spinta di opposizione al bersuskazter, e arrivi a coltivare il sogno di ricercare le ragioni di unità x una moderna Sinistra di Governo.
ciao, buon Natale. beppe
Guarda, concordo per larga parte con te, tra l’altro anch’io ho firmato la proposta di Ladytux. Il fatto di far partire Kilombo Slow da un iniziativa diciamo ristretta è stato dovuto al fatto dell’immobilismo che c’è stato nei mesi scorsi, ad un certo punto, qualcuno ha deciso che non si poteva più stare fermi, che si doveva partire. La carta secondo me non può regolare esplicitamente le attività che Kilombo vuole intraprendere, ma debba fare solo da quadro di riferimento dei valori e dello spirito di kilombo. Di volta in volta, per le varie attività penso che debbe essere il collettivo ad esprimersi, e poi chi ha voglia di impegnarsi e di portarle avanti a farle vivere.
Non sono d’accordo quando parli di Sinistra di governo, in quanto non vedo nel governo il fine della mia azione politica, ma su questo fatto penso che potremo parlarne poi…
Concordo sul merito che la Carta rappresenti il quadro di valori fondamentali cui si riferiscono i Kilombisti; tuttavia mi permetto insistere sulla necessità di definire una sorta di statuto o regolamento in grado di organizzare la vita collettiva di Kilombo.
Tanto x tornare alla questione di KS e dell’Associazione, in mancanza di uno statuto, chi organizza le elezioni del comitato elettorale di KS oppure chi decide quale Associazione mettere in atto. So bene che tra i padri fondatori è prevalso lo spirito di una Libera Anarchia che faceva premio sull’iniziativa dei singoli o di gruppo x mettere in atto le + diverse iniziative che di volta in volta si sarebbero rese necessarie. Purtroppo l’esperienza ci ha dimostrato come l’utopia della Libera Anarchia s’è rivelata fallimentare. Anche perchè in diversi casi la presenza della Redazione di Kilombo, che in teoria doveva essere un organo tecnico, ha dimostrato abbondantemente come la più banale decisione tecnica – ammettere o no un nuovo iscritto – è una decisione politica. In non pochi casi infatti ha comportato degli autentici casi di coscienza fino a mettere in crisi gli stessi riferimenti della Carta, doppia appartenenza kilombo-toqueville, o ammissione d iteodem: tanto che tra i padri fondatori si sono sviluppate le + severe critiche sulla stessa fisionomia di kilombo come aggragatore delle sinistre.
La crisi di Kilombo nasce da tutti questi equivoci e si è sviluppata sulla incertezza dell’esperienza di governo dell’Unione che a tutt’oggi trova + delusi anzichè convinti sostenitori, con l’aggravante che tra le forze dell’Unione si è da subito innescata una insana volontà di esclusione della sinistra tacciata a piori come antimoderna. Cosicchè l’iniziale spinta unitaria che aveva portato a redigere un programma di governo condiviso, si è ben presto rivelata come l’ennesima beffa di chi ha giocato a catturare dei voti che altrimenti nn avrebbe mai avuto, x arrivare all’odierna pantomima della legge elettorale tedesco-sapgnola che mira a cancellare dalla scena politica le forze critiche dell’attuale stato di cose.
http://pilloledicucina.splinder.com/
Concordo con la tua visione che l’opzione governativa non può esaurire l’orizzonte di una azione politica di sinistra, tuttavia mi permetto sottolineare che al di fuori di una prospettiva di governo, non resta che l’avventurismo volontaristico di stampo piccolo borghese che ha connotato negli anni le storie di tanti attori dell’attuale scena politica, in forza del quale si concede di poter essere Rivoluzionari a 20 anni, ma che poi nella maturità bisogna cedere al buon senso e accettare di misurarsi con la modernità che presuppone lo sviluppo illimitato. Ma x chi? e a che prezzo? è possibile continuare a sostenere l’attuale modello che presuppone che i 2/3 dell’umanità debba vivere nell’indigenza? quale strategia rivoluzionaria è possibile in questa situazione?
Sono temi che hanno già stimolato le + brillanti intelligenze, spero che Kilombo possa tornare ad essere un luogo di fecondo confronto intorno a questi temi decisivi x i destini dell’umanità.
@ciocci…sono venuta a farti i complimenti per l’elezione e mi trovo nominata!
Vorei chiarire una cosa sulle “firme”
Io chiedevo quattro cose:
che la redazione comunicasse di più (e chi non potevano spuntare cose e dalla redazione nemmeno rispondevano)
che tutti i kilomisti fossero avvertiti via mail del bisogno di volontari (ed è stato fatto)
che si smettesse di dire che c’era “immobilismo” su kilombo slow perchè lo stavano dicendo a quelli che s’erano appena fatti il culo in redazione.
che kilombo slow non poteva essere slegato ed autonomo dalla carta o dalla redazione.
Con la nuova redazione ho ottenuto tutte e 4 le cose.
Per cui le mie richieste sono soddisfatte.
Il problema delle firme e dell cambiamento della carta è stato l’ostacolo posto, con tutto che non andava cambiata la carta.
Ma o perdevo tempo a contestare il fatto che non era un problema di firme, o raccoglievo. (con tutti i boicottamenti ricevuti)
Scazzi: a parte uno che s’è sentito togliere la poltroncina, e sulla permalosità di uno sinceramente non mi fermo più di trenta secondi, gli altri sono in ottimi rapporti, perfino con jaco ci siamo chiariti e costruttivamente via mail.
Resta la domanda “come si fa a costruire insieme se c’è chi rifiuta manifestazioni e diritti” perchè il suo partito dice no?
Beh ciocci, buon lavoro, era ora no?
(odierai tutti quelli che ti hanno votato almeno tre volte al giorno :D)
@beppe..entrando in redazione altro che crisi di coscienza…ti trovi a votare a favore di quello che ti sta più sulle balle ma che per la carta ha ragione contro quello per cui stravedi…
crisi di coscenza? ho perso 7 chili in 5 mesi di redazione.
(ripresi tutti…ora tra SA e PD forse li riperdo :D)
– proposta: i gruppi possono portare avanti a nome di “nomegruppo/kilombo” delle iniziative politiche. Chi si aggrega bene, chi no farà le sue.
(tutti insieme, ad oggi non è veramente possibile)
Ovviamente va messo a votazione.
besos rojos
ladytux
@ladytux: grazie… so che mi attenderà un duro lavoro in questi mesi, ma lo farò molto volentieri…