Mese: Febbraio 2009

  • I love this game

     
     
    Sono sempre stato un appassionato di basket, pur non avendoci mai giocato, se non qualche volta nei campetti di paese con gli amici.
    Stamattina sono tornato in campo: pessime percentuali, movimenti farraginosi, ma tanto divertimento.
    Anni di inattività fisica si fanno sentire, dieci minuti e mi serve subito un time-out, fortuna che la prima partitella era finita (anche se con una ignobile sconfitta) altrimenti sarei svenuto. Meglio le altre due, qualche buon tiro preso, un fisico che rispondeva meglio e due sconfitte dignitose. 
     
    Tra i propositi del nuovo anno c'era anche quello di rimettersi un po' in forma, ecco, appurato il mio attuale stato questa cosa si fa sempre più necessaria.
    Quindi dalla prossima settimanasi rispolvera anche il costume e ci si rituffa in piscina, in più qualche partitella a settimana non sarebbe male. 
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  • [Buzzer Time]Maledizione.

    Questo è il primo post di una nuova sezione di questo blog, si chiama Buzzer Time saranno post a tema, in cui proverò sviscerare la mia passione per la palla a spicchi, che verranno riprodotti anche sull'omonimo blog creato insieme al compare Alenoir. La palla a due sta per essere alzata!

    Le mani che tremano, i muscoli contratti, la paura di cadere di nuovo, i volti tesi, questo è quello che si leggeva nelle facce dei giocatori della Mens Sana ieri.
    Era il 23 febbraio 2002 quando la Mens Sana vedeva svanire il sogno di vincere il primo trofeo della sua storia (che sarebbe arrivato solo qualche mese dopo con la vittoria della Coppa Saporta) affondata in finale di Coppa Italia dopo un tempo supplementare da un Manu Ginobili da 28 punti e 32 di valutazione e nonostante un Roberto Chiacig monumentale da 35 punti e 52 di valutazione.
    Siena che iniziava allora il cammino verso il primo scudetto e la raffica di vittorie di questi ultimi due anni, non è più riuscita ad avvicinarsi alla finale, sconfitta sempre nei quarti o in semifinale in maniera netta, con prestazioni sempre poco convincenti.

    Anche quest'anno ecco ai quarti la solita Cantù, nemica di mille battaglie e che in Coppa Italia tante delusioni ha dato ai tifosi biancoverdi. La partita non è delle migliori, si vede la tensione della vittoria, la responsabilità di un trofeo da portare a casa, dopo tante sconfitte partendo da favoriti. L'attacco è imballato, ma la difesa è sempre quella, intensità e grinta, che si traducono a fine partita in 18 palle recuperate, il solito Kaukenas che entra dalla panca a sostituire un abulico Domercant e ne fa 17 in 23 minuti. 
    Cantù prova a rimanere attaccata alla partita, ci riesce fino a 5' dalla fine, quando la partita va saldamente nelle mani senesi che accedono alla semifinale, contro una Benetton uscita vittoriosa dopo un OT  contro una Premiata che aveva tenuto la partita in mano per 3 quarti.

    Stasera di nuovo in campo per sfatare la maledizione, per riuscire a tornare a giocarsi la Coppa in Finale dopo 7 anni, nel 2007 la semifinale con la Benetton era finita con una vittoria trevigiana con una tripla allo scadere di partita (si proprio sul buzzer che da il nome a questo blog) di quel Soragna che ieri ha suonato la carica per la vittoria.
    Sarà una partita tutta da vedere, sperando di sconfiggere una maledizione. 

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  • Controllo della realtà.

    Come non essere d'accordo con Sergio Maistrello

     "Reality check. Ecco, secondo me potrebbe essere una buona via d’uscita da questa pericolosa fase della vita democratica italiana, in cui chi parte per la tangente detta le regole del gioco e si porta dietro tutti, invece di essere energicamente richiamato all’ordine. Viviamo una realtà spesso costruita su certezze di terza o quarta mano, abbiamo bisogno di ingenti verifiche di corrispondenza con la realtà. Non saltuarie, ma costanti e distribuite. A cui ciascuno di noi è chiamato contribuire secondo le proprie competenze. Oggi abbiamo la voce pubblica per farlo, abbiamo il canale per mettere a disposizione quanto sappiamo. E penso che il prossimo ciclo politico sarà gestito dalla prima coalizione di volonterosi in grado di raccogliere competenze ed esercitarle in modo rigoroso per allontanarsi dall’attuale arena di eccessi e menzogne."

             via Se tornassimo ai fatti » Sergio Maistrello.

    Come in un mondo orwelliano siamo circondati da notizie che non lo sono, verità costruite a puntino, leggende metropolitane che si propagano alla velocità della luce, in un calderone di informazioni in cui sempre di più l'essenziale è il filtro che vi si applica.
    Se prima era molto difficile confutare le verità distribuite dai media, che quindi diventavano assolute, quante volte si è confutata una tesi con un "l'hanno detto in televisione" "è scritto sul giornale". Queste affermazioni non si possono più considerare vere o non si dovrebbero, la frase del politico di turno nel tg, le cifre dette a caso neei talk show, le dichiarazioni su giornali, non possono più essere prese per vere, perchè spesso non lo sono, ed oggi si può dimostrare e si può far sapere.
    Ha ragione Antonio Sofi quando scrive che siamo al controllo della surrealtà, in cui c'è la gara ha dichiarare la prima cosa improbabile che passa per la mente, per vedere chi la dice più grossa, però in questo momento in cui le opposizioni, tutte, quelle parlamentari e quelle extraparlamentari, latitano o si prestano allo stesso gioco del surreale, può venire dalle persone normali questo controllo, sarà difficile, ma di battaglie da combattare ce ne sono tante e tante ce ne saranno in futuro.

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  • New Work

    Tanti sono i nuovi lavori legati più o meno alla rete, le nuove forme di lavoro impongono nuovi problemi e nuove sfide.
    Il problema della tutela dei diritti dei lavoratori "diversamente dipendenti" (tutte quelle forme di precariato, più o meno legali, contratti a progetto, finte partite iva, lavoratori autonomi per obbligo e non per scelta), l'organizzazione in forme mutualistiche e "sindacali", il ruolo che la rete può avere nel creare sinergie positive tra professionisti e nel coinvolgere aziende.

     

    C'è chi con la rete ci lavora, c'è chi vorrebbe lavorarci, di questo e di altro si parlerà a Parma il 21 marzo per il ParmaWorkCamp che la Fran ha con sforzi sovraumani organizzato. 
    Si discute di questi temi anche nella stanza lavoratori del web su friendfeed, molto interessante anche workingpot progetto nascente che vuole essere contenitore e luogo di discussione, dove provare a mettere in connessione le esperienze, i problemi e le possibili soluzioni. 

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