Per passare al meglio questi ultimi giorni di un 2010 che sta finendo mi leggerò quello che è il primo regalo di Natale: il Post sotto l'albero.
Non posso che ringraziare Sir Squonk che rende possibile questa magia natalizia ormai da 8 anni. Come l'anno scorso anche quest'anno ho provato a scrivere qualcosa. Avevo preparato tutt'altro pezzo, ma poche ore prima della scadenza per la consegna ho pensato che in fondo a Natale si può essere un po' più leggeri e allora ho cancellato tutto quello che avevo preparato qualche mese prima.
Se volete qua lo potete scaricare. Io ve lo consiglio, poi al massimo dopo che avrete scartato il pacchetto se non vi piace, come tutti i regali lo potete riciclare.
Charles Dickens ci aveva visto lungo. Canto di Natale dopo 150 anni, con le dovute differenze, rimane un'ottima critica alla vita nelle società post-industriali e all'individualismo, oltre che alle condizioni tragiche delle classi più povere nell'Inghilterra della metà dell'ottocento, così forte che durante tutta la seconda metà del novecento sono stati fatti adattamenti cinematografici e televisivi del racconto.
Io Dickens mica lo conoscevo fino a che non sono cresciuto, sempre snobbato dai programmi scolastici e mai letto in casa. Per me e penso per tutti quelli nati nella prima metà degli anni '80 gli spiriti natalizi e l'avaro Scrooge hanno una faccia ben definita e conosciuta: Bill Murray.
Bill Murray di strada ne ha fatta e dopo l'inizio della carriera da semi-sconosciuto attore di commedie è arrivato a fare Lost in translation, uno dei film più belli degli ultimi trent'anni, che l'amore non c'è bisogno neanche di tradurlo, mica come il Natale.
S.O.S Fantasmi viene costantemente riproposto in periodo natalizio ogni anno, in accoppiata con Dan Aykroyd e la sua poltrona per due.
La storia è quella di Dickens, gli sceneggiatori si sono sprecati poco con la fantasia, solo ambientata nei rampanti anni '80 reaganiani: un manager televisivo pensa solo alla carriera e ai soldi perdendosi tutto quello che ha intorno e deve ritornare il fantasma del suo ex-capo a ricordargli che in fondo la vita non sta tutta intorno al successo e al conto in banca.
Due cose nella vita mi ha insegnato Bill Murray:
– incrociare i flussi è male
– mai sottovalutare le conseguenze del Natale, anche la più grande testa di cazzo sotto Natale si può travestire da buono, che per un giorno siamo capaci tutti a fare le persone migliori, è esserlo nei restanti 364 il difficile.
Grazie Bill e buon Natale.