Boca, boca de mi vida,
Coro dei tifosi del Boca Juniors
vos sos la alegría de mi corazón
saben todo lo que siento
te llevo acá dentro
de mi corazón
Dietro casa c’è questo cortile dove da quando c’è bel tempo ci sono sempre dei ragazzini a giocare a pallone. Il cortile è sterrato, con degli alberi ai margini. Qualcuno ha posizionato due di quelle transenne alte come porte, e in effetti sembrano proprio due porte da calcetto, anche se più strette. E fin qua sarebbe tutto molto normale, il calcio nei cortili, anche se sempre più raro (o almeno questo è il luogo comune) esiste da sempre.
Quello che mi incuriosisce invece è perché quei ragazzi, volendo abbellire le loro porte, hanno scritto in giallo e blu BOCA . J (con il punto proprio) sulle reti, trasformando definitivamente quelle transenne e quel cortile sterrato in uno stadio, e creando di fatto una piccola Bombonera in mezzo a Garbatella.
E tutti i giorni li vedo camminando verso casa, con la polvere che si alza dallo sterrato duro, il pallone di cuoio rovinato dal tanto uso, e l’esultanza per ogni gol come fosse la finale dei mondiali, o un superclásico. Mentre, all’angolo destro del cortile quattro signore anziane fanno da spettatrici, sedute su delle sedie che starebbero tanto bene in un locale hipster. E lo sento passando quel coro, o forse è solo la mia immaginazione, che ti vien voglia di cantare e poi non smetti più: “Boca, boca de mi vida…”