
Ieri sera sono andato a un concerto degli Offlaga Disco Pax e, come se fossimo ancora nel 2006, ho deciso di scriverne un post sul mio blog. Tra l’altro, considerando la sua prima incarnazione splinderiana, quest’anno compie vent’anni [edit: ventuno, era il maggio 2004], proprio come Socialismo Tascabile .
Dicevo, ieri sera ho visto gli Offlaga Disco Pax. Durante Onomastica, Max Collini ha tirato fuori un elenco telefonico e l’ha sventolato verso il pubblico, con tutti quei nomi di ogni specie futuribile. Da quanto tempo non ne vedete uno? Mi ha fatto un effetto straniante, come se fosse spuntato da un’altra dimensione spazio-temporale, come se venisse da un’altra epoca, come quando visitando un museo archeologico guardi un qualche utensile etrusco.
Pensa spiegarlo a qualcuno della Gen Alpha: un tempo esistevano dei libri, veri e propri tomi, che riportavano i numeri di telefono e gli indirizzi di tutte le persone che abitavano in una città. Se volevi trovare qualcuno, bastava cercare il cognome e il nome, leggere l’indirizzo e segnarti il numero. C’era un’epoca in cui da adolescenti si andava nelle cabine telefoniche (un altro artefatto che oggi pare provenire da un altro mondo) per fare scherzi chiamando perfetti sconosciuti.
Chissà se esiste, da qualche parte, una biblioteca o un archivio degli elenchi telefonici. Se qualcuno si è preso la briga di conservarne almeno una parte. In fondo, sono dei libri pieni di storie, come quei nomi cantati dagli Offlaga.
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