Categoria: libri

  • Sócrates e Maradona

     

    stampa: http://society6.com/rabiscorama/scrates-x-maradona_framed-print#12=52&13=54
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    «Vi racconto questa: una volta, al bar, c’era un argentino amico nostro. La serata era finita, avevamo pulito e tutto quanto, e Sócrates fa: “È tardi, do un passaggio alla signora,” intendeva la cuoca “l’accompagno in macchina perché è troppo tardi”. E all’argentino: “Carlito, tu vieni con me”. Non dico fosse l’alba, ma era comunque molto tardi e dovevano andare al morrò, lì sulla periferia. Ci vanno, lasciano la signora a casa e, tornando indietro, a metà strada si fermano perché il Mãgrao doveva comprare le sigarette. E ovviamente, anche alle quattro di mattina, c’è un sacco di gente che lo riconosce: “mãgrao, meu deus do céu!”». «Alle quattro di mattina?». «Sì! Lui aveva questa dote: pure quando era tutto buio, riusciva a vedere la lucetta rossa di un bar e ci si fermava. E poi dava retta a tutti, quindi si mette a parlare, gli offrono le birre eccetera. Insomma, non lo saziano più, a quelli non gli pare vero. Intanto l’argentino è ancora in macchina che lo aspetta, e dopo un po’ si mette a gridare: “Mãgrao, que paaasa?”». Dedé imita le urla dell’argentino dal finestrino della macchina, mette le mani attorno alla bocca e simula il suo volto trasfigurato, dilatando le vocali della parlata spagnola. «”Dobbiamo andare muoviti!” diceva in spagnolo, no? Continuava a gridare in spagnolo, con l’accento argentino. E il bello è che prima il Mãgrao gli aveva detto: “Tu rimani in macchina, così mi sbrigo e ce ne andiamo subito!”. Quello continua a chiamarlo per un po’, ma niente. Alla fine l’argentino dice: “vado a piedi!”, scende dalla macchina e a quel punto la gente del bar si blocca tutta, si fermano a guardarlo, basso, coi capelli ricci, che aveva inveito con accento argentino, e uno fa: “Maradona! Mio Dio, Sócrates e Maradona! Non ci posso credere, mio Dio!”. E tutti cominciano a chiamare parenti e amici al telefono: “Papà corri qua, al bar ci stanno tutti e due, ci stanno tutti e due, corri, sbrigati!”. E insomma, rimangono lì per ore. Era sempre così, ogni giorno una storia».

    Lorenzo Iervolino, Un giorno triste così felice

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  • L’atlante delle isole remote

    Quando andavo scuola, non ho fatto l’esame di seconda elementare (semicit.), però in terza la maestra che ci insegnava storia, geografia e qualche altra cosa, ci fece comprare un atlante. Doveva servirci per lo studio della geografia, ma io non ricordo di averlo mai aperto per fare dei compiti a casa o durante le lezioni. Quello che mi piaceva dell’alta te era la parte finale dove c’erano tutte le bandiere dei paesi del mondo, con i loro colori e i simboli strani. C’erano le informazioni sui paesi, io poi ho sempre preferito l’atlante politico con i confini ben segnati e le città in evidenza, rispetto a quello geografico. Sfogliavo quelle pagine, leggevo i nomi delle città, cercavo gli stati più remoti e sognavo la Micronesia, la Mongolia, il Suriname. Quando passando un giorno davanti a una libreria ho visto l’Atlante delle isole remote, con quel suo bellissimo sottotitolo: “Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò”, mi sono subito incuriosito, è scattato in me un qualcosa, un ricordo che mi ha riportato a quei momenti in cui sfogliavo quel librone e guardavo il mondo. Questo però è un atlante particolare: guarda a quelle isolette sperdute, quasi invisibili a occhio nudo sulla carta, scogli in mezzo agli oceani, più o meno abitati. Per ogni isoletta, oltre piazzarla sulla carta, ci sono alcune informazioni di base, come la nazione di appartenenza (e io rimango sempre molto stupito da queste isolette, come l’inglese Tristan da Cunha* spersa in mezzo al nulla a migliaia di km di distanza da Londra) e gli abitanti, inoltre quello che rende meraviglioso questo libro sono le storie associate a ogni luogo, brevissimi racconti, tra il reale e la fantasia che in alcuni casi fanno venir voglia di andare a imbarcarsi, in altri invece di prenotare una vacanza in isole molto più accessibili. Il tutto, strabiliantemente stampato in maniera stupenda su carta piacevole al tatto e con una grafica bellissima. È un libro per adulti che vogliono tornare bambini, è un libro per Robinson Crusoe immaginari.

    [Atlante delle isole remote, Judith Schalansky, Bompiani]

    * se siete curiosi e vi volete informare prima di partire, su Tristan da Cunha c’è chi ci ha girato un cortometraggio, ma vi posso assicurare che ci sono tante altre isole e storie bellissime

    [vimeo 67294290]

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  • [recensione] L’amore a Londra e in altri luoghi.

    Ho ricevuto con molto piacere da Lorena di Neonetwork questo libro

    E' un libro di racconti, che vede nell'amore il filo conduttore che unisce tutti i personaggi. Sono racconti brevi, spesso lasciano la sensazione di incompletezza, di un non-finale, da tutti devo dire però di aver ricevuto una sensazione di malinconia, di un qualcosa di troppo grande per poter essere felici veramente. 
    Si legge velocemente e facilmente, la forma racconti aiuta sicuramente, la scrittura è abbastanza ricercata,i dialoghi hanno uno stile molto letterario. Non è un capolavoro, però non è neanche brutto, un libro onesto.
    Non avevo mai letto niente di Soriga, il prossimo passo sarà leggermi Sardinia Blues.

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  • [BuzzParadise] Tutto può cambiare

    Esce a settembre in Italia "Tutto può cambiare" di Jonathan Tropper edito da Garzanti.
    Perchè nel corso di una vita tutto può cambiare, anche se per me è difficile capire il come e il quando, perchè il cambiamento è continuo, giorno dopo giorno, scelta dopo scelta, penso che di scelte irreversibili realmente nel corso di una vita se ne debbano fare tante, ma altrettante sono quelle che poi ti possono riportare allo stesso punto di prima, perchè la vita in fondo è una grande storia a bivi come quelle che una volta erano su Topolino (questa è filosofia da bassi fondi…), anche se bisogna fare i conti con quegli eventi che non si possono scegliere, ma che arrivano così senza preavviso, e tu devi essere bravo ad interpretare e reagire al meglio.

    Come quella splendida mattinata di dicembre, erano le 9, passo dalla Facoltà per vedere se era uscito il risultato della prima prova di Elettrotecnica I, tra l'altro non ricordo neanche se poi l'avevo passata, so solo che esco, vedo gli altri che stanno entrando in biblioteca per un'altra giornata passata al chiuso su numeri e formule, li saluto, guardo il sole, guardo il cielo, mi rimetto le cuffie alle orecchie e mi avvio verso Piazza del Campo. Sdraiato in Piazza, non posso far altro che constatare che la vita dell'ingegnerie non fa per me, almeno per ora, dal giorno dopo sarò uno studente di Cooperazione e Sviluppo, con rammarico dei miei, ma con piena soddisfazione per me e poi, chissà che non si possa ripassare da quel bivio prima o poi….

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  • Lacrime di coccodrillo

    Mentre la neo-presidente degli industriali preparava la sua relazione per l'assemblea di Confindustria, nella sua fabbrica si moriva.
    Come scrive Marco Rovelli nel suo splendido Lavorare Uccide le morti bianche non accadono per caso, sono omicidi, che spesso non trovano soluzione e l'assassino rimane impunito.
    E' inutile che la Marcegaglia faccia le condoglianze alla famiglia della vittima, se poi si continua sulla strada che vede lo straordinario diventare ordinario, la precarietà essere sinonimo di flessibilità, appalti dati al ribasso, esternalizzazioni selvagge, formazione carente, le sue sono solo lacrime di coccodrillo.
    Intanto in tutto questo il Pd sta facendo a gara con il Pdl a chi è stato più bravo ad inasprire le pene per tutti questi delinquenti extracomunitari clandestini e la Sinistra ancora non sappiano dove è di casa.

    Rimbocchiamoci le maniche e iniziamo a ricostruirla noi la Sinistra, quella vera, dal basso, contro ogni identitarismo, non facciamola chiudere nelle stanze puzzolenti e stantie di partito a contarsi per la presa di un forte ormai già crollato. Riportiamola nelle strade, invadiamone i luoghi e trasformiamola a partire dalla nostra quotidianità, dal nostro essere persone, trasformiamo le nostre pratiche, costruiamo la vera opposizione a questo governo, che viva non in parlamento, ma nei luoghi di lavoro, nelle università, nelle strade, nei bar e nelle discoteche, ogni luogo è attraversabile.

    [Segnalo anche lo splendido articolo di Rovelli pubblicato oggi su Nazione Indiana riguardante lo sfruttamento dei lavoratori clandestini] 

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  • Tutto per una ragazza

    Febbre a 90° è uno di quei libri che chi ama il calcio, e anche solo chi ama deve leggere, Alta Fedeltà mi ha fatto iniziare ad ascoltare gli Smiths e a fare classifiche su qualsiasi cosa.
    Ormai qualsiasi libro Hornby scriva può diventare un film, naturalmente il naturale interprete è Hug Grant, che dopo About a boy mi sembra sempre il tipico personaggio Hornbyano.
    Se non mi fossi dato allo shopping compulsivo ieri in Feltrinelli direi che il 30 Aprile quando esce comprerei il nuovo Tutto per una ragazza.

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  • [ZZUB] Vangelo secondo Maria

    Un libro sicuramente che colpisce questo Vangelo secondo Maria, uscito trent'anni fa e ristampato ora da Castelvecchi.
    Una Maria rappresentata come bella ragazza impertinente, forte e decisa a lottare per la sua libertà e per la sua indipendenza.
    Uno spaccato diverso e, per quello che mi riguarda molto bello.
    Già Saramago nel suo Vangelo secondo Gesù Cristo provava a guardare ed a raccontare le vicende del Vangelo in modo differente e molto più umane, dando sostanza ed umanità ai protagonisti di quelle storie, nel libro della Alberti si raccontano le vicende della giovane Maria che ancora non conosce il suo futuro da madre del figlio di dio, che sogna una vita libera, lunghi viaggi e posti bellissimi come una qualsiasi adolescente dei giorni nostri.
    Decisamente un bel libro, molto scorrevole e che colpisce.

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  • Kindle sorpresa?

    Kindle (esteticamente una calcolatrice casio degli anni '80)  sicuramente fa fare un bel salto lungo la coda, dovuto essenzialmente alla vastità dei contenuti proposti da Amazon.
    Certo, questo salto è solo molto parziale, perchè i contenuti di Amazon sono vasti, ma non infiniti, per questo la scelta di chiudere praticamente ai contenuti esterni ad Amazon, penso che in termini di lungo periodo non può pagare, e che sia solo una scelta tattica di medio periodo, per aprirsi, spero, a tutti i contenuti ed i formati.
    Il prezzo è sicuramente quello che stona, considerando che per ora si rimane solo nei contenuti Amazon, potevano fare come le compagnie telefoniche con i cellulari e dartelo ad un prezzo di convenienza, per avvantaggiare le vendite degli e-book. 
    Interessante poi la presenza del modulo 3G per scaricarsi direttamente gli e-book senza passare da una connessione o via pc o wifi.
    Mi piacerebbe testarlo, perchè dare sentenze senza averlo nemmeno visto non è semplice, comunque penso che sia meglio aspettare, non mi comprerei mai un lettore di e-book che non mi consentisse di leggere solo quello che vuole il padrone del negozio, nel caso preferisco un bell' iliad in cui magari ora troverei difficoltà a trovare gli e-book da leggere, ma in futuro quando il mercato davvero si aprirà lungo la coda, potrei avere tutti i contenuti.

    Conclusioni: in maniera molto sintetica, kindle è un bel passo in avanti, ma non ancora così rivoluzionario, ancora manca una reale pluralità e diversità di offerte fuori dal negozio amazon, che per quanto grande non può rappresentare il tutto, ma anzi, è solo la testa della coda lunga.

    (ok il titolo è proprio banale… non ho nemmeno controllato, ma tanto sarà già stato utilizzato da qualcuno)

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