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  • Anche i treni premono snooze

    O anche cronaca di un ritardo ferroviario di cui ero solo spettatore.

    Ore 05:00 – Il treno regionale 2251 di trenitalia doveva partire da Bolzano, io secondo la mia tabella di marcia dovevo essere già sveglio da un po' e pronto a uscire dopo pochi minuti per accompagnare Valentina in stazione.

    Ore 05:11 – Non mi ricordo mai dello specchio nell'ascensore, che nella maggior parte dei giorni è pure il primo specchio in cui mi guardo la mattina, non vorrei mai farlo, figuriamoci a quest'ora. 2251 sarà arrivato in orario ad Ora?

    Ore 05:38 – da orario 2251 doveva fare il suo trionfale ingresso al binario 2 della stazione di Trento e accogliere la mia bella che tornava a casa. In realtà lui non era ancora partito, penso un problema con la sveglia del macchinista, noi stavamo bestemmiando contro la coda alle macchinette prima di accorgerci sul tabellone di un ritardo segnalato di 40'.

    Ore 06:05 – L'immaginario 2251 avrebbe dovuto essere ad Ala, il reale 2251 ancora non è partito da Bolzano, il ritardo aumenta, la fame pure, fortuna che il bar della stazione è aperto, ancora poca gente, quei pochi però dovevano andare a Bologna con 2251. C'è una barista che non avevo mai incontrato e fa il cappuccino molto meglio delle sue colleghe, i cornetti sono sempre quelli surgelati e riscaldati. A stomaco pieno si aspetta meglio.

    Ore 06:26 – 2251 non è a Domegliara come avrebbe dovuto, è ancora fermo a Bolzano. Il ritardo è di un'ora, consiglio a Valentina di arrivare a Verona con il regionale che parte tra 5 minuti, che male che vada aspetta un'ora la coincidenza per Bologna, se invece 2251 parte lo ritrova a Verona. 

    Ore 07:08 – Isola della Scala è ancora lontana, però 2251 è arrivato a Trento e riparte sotto i miei occhi che lo aspettavano sul binario 2. Con il giornale sottobraccio esco dalla stazione, mi sembra più freddo di prima, apro Prontotreno e guardo se 2251 recupera terreno.

    Ore 07:22 – Il ritardatario 2251 è a Rovereto, io in Piazza Duomo, al freddo cammino verso la mia seconda colazione. 

    Ore 07:33 – Quando sono entrato al bar ho chiesto un tè caldo, alla richiesta della barista di scegliere quale volessi ho risposto "uno qualsiasi, basta che sia molto, molto, caldo". Dieci minuti dopo ho ripreso sensibilità alle mani, 2251 è arrivato ad Ala, e Repubblica non mi ha messo di buon umore. 

    Ore 07:53 – Ve l'ho mai raccontata questa cosa che a Trento nei bar quando ordini il caffè ti chiedono se lo vuoi "liscio"? No, ecco, allora ricordatelo, non fate come il signore, probabilmente bangladese o del sud-est asiatico che è rimasto 5 minuti a fissare la barista senza sapere cosa rispondere. 2251 è arrivato a Domegliara, Valentina a Verona e io sono di nuovo in strada. 

    08:08 – 2251 arriva a Verona, io a casa, giusto in tempo per un caffè. Quel pigrone sta fermo sempre 12 minuti a Verona, anche quando è in ritardo, io giuro che in quei 12 minuti ho solo riposato gli occhi.

    08:59 – Poggio Rusco è in provincia di Mantova, io fino alle amministrative dello scorso anno credevo fosse in provincia di Bologna, non sono mai stato un fenomeno in geografia. 2251 ha 90' di ritardo, io sono in anticipo rispetto ai miei standard.

    09:53 – Ho pulito camera, mi sono fatto una doccia per scaldarmi, ho letto Affari&Finanza, ho mangiato della cioccolata, ho grattato un gratta e vinci senza vincere. 2251 è arrivato a Bologna senza recuperare neanche un minuto di ritardo. Io l'ho seguito stazione per stazione, facendo il tifo per lui.
    Lo immaginavo sbuffante iniziare malissimo una nuova settimana, come la maggioranza delle persone che il lunedì mattina sognano solamente di premere snooze e rimanere a dormire "solo altri 5 minuti, poi mi alzo, giuro".

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  • Greetings

     

    Il fischio del capotreno, le porte che si chiudono e il treno che lentamente parte. Tutto intorno i rumori sono ovattati, come se in tutta la stazione fosse rimasto solo quel treno, io fuori, lontano dalla linea gialla, tu dentro, a guardare dal finestrino prima di cercare il tuo posto a sedere.
    Chissà accanto a chi sarai seduta, chissà se arriverai in orario, chissà se mi penserai.
    Quando mi sfila davanti l'ultimo vagone mi rimetto gli occhiali da sole e aspetto di vederti scomparire, di rimanere là fermo e immobile mentre la voce sempre uguale delle stazioni avverte che il regionale per Pisa è in ritardo.
    Sono passate settimane da quel bacio dietro la linea gialla, siamo tornati e partiti altre volte, ma ogni volta quando ti devo salutare rimango sorpreso, come un bambino che gli vola via il palloncino o come un viaggiatore che gli parte il treno sotto il naso. 

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  • 30 days/30 trains

    Ho iniziato ieri uno stage che mi porterà per all'incirca un mese a lavorare all'interno della stazione di Siena.
    Non sono mai stato un appassionato di treni, non ho mai avuto un trenino e non ho mai sognato di fare il capostazione, però ho sempre trovato l'idea del treno romantica, i treni come macchine vive (e qui non voglio nemmeno citare Guccini) e potenti, domati da uomini che custodiscono i segreti di queste creature. 

    Per questo ho deciso che per il prossimo mese pubblicherò all'incirca una foto al giorno scattata sui binari della stazione, qua il set (ho provato ad inserire lo slideshow senza riuscirci, consigli?). 

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